"Proponetevi di sanare chi ricorre a voi. Sostenetelo e siate saggi a non volere cose impossibili. Consolatelo e richiamate, con la vostra cura su di lui, quel potere compensativo che , nella natura umana, agisce come ricostruttore dell' equilibrio vitale"(G.Kremmerz)
La fisioterapia si basa sulla definizione dell'Organizzazione mondiale della salute (OMS), che definisce la salute come un sentimento globale di benessere fisico, psichico e sociale e non solo come l'assenza di malattie o infermità.
E' una terapia medica riabilitativa che, attraverso l' utilizzo di tecniche differenti,tratta e/o corregge le limitazioni motorie e difficoltà al movimento o alla funzione ,a seguito di una malattia/incidente/comportamento scorretto.
La presa in carico riabilitativa segue ad un primo controllo del medico che dà indicazioni sulla necessità di riabilitazione.
Il trattamento fisioterapico,quindi, si svolge secondo questo schema :
“In tutte le cose della natura esiste qualcosa di meraviglioso.” Aristotele
La Naturopatia é uno strumento complementare alla medicina classica ed è una disciplina che sfrutta i rimedi naturali per giungere al benessere psicofisico di una persona; è un supporto efficace alla salute e al benessere personale.
Se al medico spetta il compito esclusivo di occuparsi della diagnosi e della cura delle malattie, si va sempre più delineando, nella società contemporanea, una nuova figura professionale, quella dell’operatore del benessere, di grande ausilio in un’epoca che vede in netto aumento le patologie cronico-degenerative e da stress.
Il ruolo del Naturopata (cit. Riza) è di essere un “operatore del benessere”, che utilizza principi, rimedi e tecniche olistiche per aiutare le persone - in modo naturale - a ritrovare l'equilibrio psicofisico, a rinforzare il proprio "terreno" individuale e ad apprendere i comportamenti più indicati per il benessere.
In greco antico, “olos” significa TUTTO. Il pensiero olistico afferma, così come la fisica contemporanea, che l’Universo e l’Uomo sono “una sola cosa” e funzionano in modo unitario. Tutto ciò che accade sotto i nostri occhi e che ci sforziamo di distinguere e separare, in realtà è legato da una trama invisibile… questa unità segue regole assai diverse da quanto comunemente si crede: divenirne consapevoli è indispensabile per tornare a star bene(cit.Riza).
Il dr. Edward Bach studiò medicina all'University College Hospital di Londra, dove poi lavorò come chirurgo interno. Esercitò la professione di medico generico nei suoi studi privati della famosa Harley Street a Londra e, in un primo tempo come batteriologo, poi come patologo dedicò il suo lavoro ai vaccini e ad un gruppo di nosodi omeopatici, tuttora conosciuti come i 'sette nosodi di Bach'.
Nonostante i successi ottenuti con la medicina convenzionale, non si sentiva soddisfatto dal fatto che i medici si dovessero concentrare sulla malattia, ignorando la persona che l'aveva contratta. Trovò ispirazione nell'omeopatia, ma voleva cercare dei rimedi più puri e che facessero meno riferimento ai sintomi della malattia. Così, nel 1930, abbandonò la sua redditizia e affermata attività di Harley Street e lasciò Londra, determinato a dedicare il resto della sua vita ad un nuovo tipo di medicina, che era sicuro di poter trovare in natura.
Proprio come aveva abbandonato la vecchia casa, lo studio e il lavoro, così abbandonò i metodi scientifici da lui usati fino a quel momento, scegliendo di affidarsi alla sua innata sensibilità di guaritore facendosi guidare dalla propria intuizione. Uno ad uno, trovò tutti i rimedi che cercava, ognuno collegato ad una emozione o ad un particolare stato mentale.
La sua vita seguiva un ritmo stagionale: la primavera e l'estate erano dedicate alla ricerca e alla preparazione dei rimedi, mentre l'inverno era dedicato a tutti coloro che gli chiedevano consigli e aiuto.
Aveva scoperto che quando curava gli stati emotivi e la personalità dei suoi pazienti, riusciva ad alleviarne l'infelicità e il dolore fisico, sbloccando e rimettendo in funzione la potenziale capacità naturale di guarigione del loro corpo.
Nel 1934, il dr. Bach si trasferì a Mount Vernon, un cottage in Oxfordshire, e fu nei campi e nei viottoli della campagna circostante che trovò gli ultimi 19 rimedi che gli servivano per completarne la serie. Egli riusciva a soffrire degli stati emotivi che dovevano venir curati e sperimentava poi su se stesso i vari tipi di piante e fiori finché non trovava proprio quello che lo poteva aiutare. Furono anni di grandi sacrifici e sofferenze, ma riuscì a portare a termine il lavoro a cui aveva dedicato la sua vita.
Il dr. Bach si spense serenamente la sera del 27 novembre 1936. Aveva solo 50 anni, ma lasciò dietro di sé, insieme alle molte esperienze e agli sforzi di una vita, un tipo di medicina che oggi viene usato in tutto il mondo.( Bach Foundation, London)
I rimedi funzionano sulla base di una “diagnosi” dello stato emotivo della persona che li deve assumere.
Nell’ottica floriterapeutica, la malattia viene vista come il risultato di un conflitto psicologico ed emotivo, che perdurando nel tempo si somatizza a livello fisico.
Quando si è in salute ogni piccola parte di noi vibra in maniera armonica; quando, invece, subiamo un trauma è come se si creasse una disarmonia e una nota stonata s’insinuasse nella nostra melodia globale. Il nostro sistema mente-corpo-spirito, così si perde, e il segnale che ci avvisa di questa disarmonia è la malattia.
I fiori di Bach agiscono come risonanza vibrazionale, ripristinando le giuste vibrazioni e ricreando la nostra armonia interiore.
A volte è molto difficile amarsi e avere voglia di guarire. La scarsa fiducia in sé stessi, la bassa autostima , o sensi di colpa “cristallizzati” possono portare a pensare di non meritare la felicità. A volte si entra talmente in quegli schemi, e si è talmente “abituati” a vivere in quella condizione, che un cambiamento, seppur in meglio, viene vissuto come un cambiamento troppo duro da dover affrontare. Ecco l’importanza dei fiori che agendo sullo strato interiore riescono ad “alzare le nostre vibrazioni e aprire il nostro canale per la ricezione del sé spirituale, di inondare la nostra natura con le virtù particolari di cui abbiamo bisogno ed espellere da noi il fallo che ci causa danno.”
Ma ”..il dolore è un severo insegnante e con la malattia ci indica che stiamo deviando dal nostro cammino…”
Niente nella natura può farci male quando siamo felici e in armonia, al contrario tutta la natura è lì per nostro uso e godimento. E’ solo quando permettiamo al dubbio e alla depressione, all’indecisione e alla paura di penetrarci che diventiamo sensibili alle forze esterne.”
Questi brani tratti dai libri di E. Bach (“Libera te stesso” e “I fiori che guariscono l’anima”), sono solo uno spaccato delle sue concezioni sull’uomo e su i suoi stati d’animo.
Chiunque si trovi in uno stato d’animo particolare, che sia incertezza, che sia sofferenza o semplicemente per chi desideri amarsi un po’ di più può rivolgersi ad un erborista che sia esperto di Floriterapia o a un naturopata e decidere insieme a lui la combinazione più adeguata.
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